RISORSE GRATUITE


Guida all’email marketing: confronto tra Mailchimp, MailerLite e

Active Campaign

Cos’è l’email marketing

Te l’avranno detto in tanti: money is in the list.

Ovvero, i soldi sono nella lista. In questo caso quella della tua piattaforma email marketing.

Anche questo te l’avranno detto di sicuro: che l’email marketing è uno di quei modi di fare marketing che crea una relazione di fiducia con le persone che ti seguono (che sono potenziali clienti!).


Pensa alla tua esperienza: è sabato mattina, stai bevendo il tuo cappuccino, ti stai gustando un bel cornetto al pistacchio, e ti accingi a leggere le tue newsletter preferite. 

E’ quasi un momento sacro, no? 

E’ come una conversazione privata con la persona che ti scrive. La newsletter te la gusti, impari qualcosa di nuovo, ti suscita delle riflessioni. 

Quindi si crea una relazione di fiducia, che, accompagnata da una strategia di vendita, ti permette di convertire i tuoi iscritti in clienti.


E’ vero anche, però, che scegliere una piattaforma per l’email marketing puo’ essere fonte di frustrazione: pensa a tutte quelle che sono disponibili!

Giusto per darti un’idea, se cerchi su Google “piattaforma email marketing” escono 14.200.000 risultati.

E’ normale non sapere da che parte girarsi, le opzioni sono tantissime, perciò ecco per te una guida sulle piattaforme email marketing che consiglio di usare.

 

Mailchimp: perchè non ti consiglio di usarlo

Probabilmente anche a te avranno consigliato di usare Mailchimp all’inizio, perchè è gratuito, perchè è “facile” e va bene per iniziare..

Ti fermo subito e vado controcorrente: io ti sconsiglio di utilizzare Mailchimp per il tuo email marketing.


Oltre al fatto di essere una piattaforma solo apparentemente semplice (che in realtà è piuttosto macchinosa), ha delle enormi limitazioni.

Diciamo che Mailchimp puo’ andare bene per raccogliere iscritti alla newsletter (che in cambio lasciano il loro indirizzo email per ricevere una risorsa gratuita) e per mandare delle newsletter settimanali o mensili, ma se hai intenzione di fare qualcosa in più di questo, come dei funnel un po’ più complessi, Mailchimp diventa macchinoso e costoso in un battibaleno.


Ci sono diverse ragioni per cui ti sconsiglio Mailchimp con tutto il cuore, vediamole una per una:


  • Il prezzo

E’ vero che Mailchimp ha un piano gratuito, ma è limitato a 1000 contatti e una sola lista.

Questo significa che dovrai tenere tutti i tuoi contatti mescolati in un solo gruppo: ma se tu invece vuoi avere diverse liste perchè vuoi offrire diverse risorse gratuite e magari avere una lista solo per i tuoi clienti?

Con il piano gratuito non lo puoi fare. Devi necessariamente investire nel piano Essentials, che ha un costo di 11,90 euro al mese per 500 contatti, ma attenzione, puoi avere massimo tre liste e solo fino a 4 automazioni (che ti permettono di consegnare la tua risorsa gratuita automaticamente a chi lascia il proprio indirizzo email, funzionalità non disponibile con il piano gratuito).

Per 1500 contatti, il prezzo del piano Essentials sale a quasi 25 euro al mese: messo a confronto con altre piattaforme che vedremo tra poco, i costi di Mailchimp sono davvero troppo alti.


  • I contatti

Abbiamo detto che il prezzo di Mailchimp varia anche in base al numero dei contatti, ma lo sapevi che Mailchimp include nel conteggio anche i contatti che si sono disiscritti dalle tue newsletter?

Si, tu paghi anche per i contatti che non ricevono niente da parte tua: se non vuoi pagare anche per queste persone, dovrai impostare un promemoria che ti ricordi di archiviare tutti i contatti disiscritti regolarmente. Altrimenti se superi il numero di contatti del tuo piano, Mailchimp ti farà pagare di più.


  • Le funzionalità avanzate delle automazioni

Per quanto Mailchimp offra dei modelli di automazioni che ti permettono di impostare degli eventi che girano in automatico (ad esempio la consegna del tuo freebie), le funzionalità, anche nei piani più completi, sono piuttosto basiche.

Ad esempio, non ci sono azioni che ti permettono di spostare i contatti da una lista all’altra. Questo potrebbe essere molto utile se vuoi tracciare gli interessi dei tuoi iscritti, oppure se vuoi invitarli ad iscriversi ad una lista di attesa.

In questo caso dovrai andare a segmentare la lista, tracciare i contatti e spostarli manualmente.

Per quanto costa Mailchimp, questa dovrebbe essere una delle funzionalità base già incluse nel piano gratuito, e invece no.

Le automazioni rimangono troppo semplici e limitanti per una persona che vuole vendere corsi online oppure prodotti digitali.



MailerLite


Arriviamo a MailerLite, a mia opinione la migliore sia che tu stia iniziando ora il tuo percorso con l’email marketing, ma perchè no, anche per persone che sono in attività da un po’ ma non hanno bisogno di funnel complessi e automazioni complicate.

Iniziamo subito con il dire che MailerLite ha i suoi server in Europa e tutti i suoi gestori e fornitori sono anche questi in Europa (fonte qui) a differenza di Mailchimp che è invece un’azienda americana.

L’altra cosa importante di MailerLite è che la sua interfaccia è molto semplice da usare.


Vantaggi


Detto questo, passiamo ai vari punti di vantaggio di MailerLite:


  • Il piano gratuito di MailerLite offre fino a 1000 contatti attivi (quindi esclusi i contatti disiscritti), liste illimitate, dieci landing page e moduli di iscrizione alla newsletter pubblicati allo stesso momento e include anche automazioni illimitate, sia in termini numerici che in termini di funzionalità.


  • Prezzo

Passati i 1000 contatti il piano gratuito non è più disponibile e va fatto il passaggio al piano Growing Business da 2500 contatti. Oltre a funzionalità molto interessanti che vedremo tra pochissimo, se mettiamo a confronto i piani di Mailchimp dallo stesso numero di iscritti, vedremo un’enorme differenza di prezzo:


- MailerLite 2500 contatti: da 20,70euro/mese (automazioni e liste illimitate)

- Mailchimp: 2500 contatti piano Essential (3 liste, 4 automazioni) 36 euro/mese; con il piano Standard (5 liste e 200 automazioni), 55 euro al mese. Inconcepibile.



  • Il piano Growing Business che ti becchi superati i 1000 contatti però ha delle funzioni molto interessanti: una su tutte, si integra con Stripe e ti permette di vendere corsi, prodotti digitali o newsletter a pagamento raccogliendo anche i dati per la fattura.

Oltre a questo, hai template illimitati, contenuti dinamici (ovvero blocchi di testo o immagini in una newsletter che vengono mostrati solo ad una certa parte di pubblico, ad esempio solo a chi è iscritto ad una certa lista) e la possibilità di personalizzare la pagina di disiscrizione dalla newsletter.

Questo piano è disponibile anche se hai meno di 2500 contatti, e ha un costo a partire da 8 euro/mese.


  • Automazioni più complesse

Rispetto a Mailchimp, puoi creare delle automazioni più “elaborate”, ad esempio puoi far partire un’automazione quando una persona clicca su un link specifico, oppure puoi far spostare automaticamente i contatti da una lista all’altra alla fine di un’automazione o magari quando si verifica una certa azione (un click, un’apertura di una newsletter specifica).

Queste opzioni sono più avanzate rispetto a Mailchimp, ma non sono complicate, al contrario, sono piuttosto essenziali anche in un semplice funnel di consegna della tua risorse gratuita.


  • Report completi

I report delle campagne di MailerLite sono completi, ti indicano i tassi di apertura, di click, la geolocalizzazione, il supporto/browser utilizzato per leggere la mail e molto altro. Insomma, è un report completo, a differenza di quello che ti offre Mailchimp nei piani Free ed Essentials.



Svantaggi


Al momento, secondo me ci sono tre punti dolenti sull’uso di MailerLite:


  • Il servizio clienti

Posto che il servizio clienti è veloce, di supporto e professionale, ma nel piano gratuito è disponibile via chat e email solo per i primi 30 giorni. Passato il primo mese dovrai fare affidamento sulla community, che potrebbe essere un gran problema se non te la cavi bene con l’inglese o non riesci a capire dove sia il malfunzionamento del tuo account.

Nei piani a pagamento invece il servizio clienti è disponibile via chat (velocissima) o via email.


  • I modelli

Con il piano gratuito non hai modo di sfruttare i modelli delle campagne e delle pagine di iscrizione alla newsletter preimpostati, quindi dovrai costruirli in autonomia (poco male perchè è comunque molto semplice), ma anche nei piani a pagamento, trovo che i template sono difficilmente personalizzabili. Non parlo in termini di brand, ma piuttosto di funzionalità: se tu selezioni un modello con conto alla rovescia per l’iscrizione ad un’evento, c’è molto poco da personalizzare al di là di font, colori e immagini. In pratica, non puoi fare grandi modifiche strutturali al template che stai usando.


  • La schermata di disiscrizione è una fonte di dati inestimabili, oltre al fatto che ti permette di personalizzare l’esperienza utente per dare un’ultima spinta positiva.

Ma il piano gratuito non te lo fa fare: anche peggio, se imposti la lingua in italiano, il modulo di disiscrizione non avrà alcun testo, solo un’icona miserabile e due pulsanti SI/NO: in pratica, se un’iscritto alla newsletter ci finisce per caso, rischia di disiscriversi senza volerlo.


Alessia Pandolfi Tech Expert divisori

IMPORTANTE: a Maggio 2024 ho abbandonato ActiveCampaign a causa di malfunzionamenti costanti, un supporto clienti insufficiente, l'aumento dei prezzi e le sue funzionalità datate rispetto ad altri competitor.

Mi sono spostata a ConvertKit, di cui puoi leggere più sotto, e di cui sono entusiasta.

Active Campaign


Passiamo ad ActiveCampaign, che ho usato personalmente per anni prima di abbandonarlo nel 2024. Una piattaforma che sulla carta offre tutto, ma che ultimamente sta deludendo molte persone.

Un tempo era considerata una delle migliori soluzioni sul mercato per la sua flessibilità, ma ora la situazione è diversa. La complessità che prima era bilanciata da funzionalità avanzate ora si scontra con limitazioni fastidiose e prezzi in aumento.

Vantaggi


  • Le automazioni

Restano il punto di forza di questa piattaforma email marketing. Trovi modelli pronti per ogni situazione: dal recupero del carrello abbandonato al re-engagement di chi non apre le tue email da tempo. Ma occhio al piano che scegli: con lo Starter da 15€/mese puoi inserire solo 5 azioni nelle automazioni. Per averle illimitate, devi passare al piano da 49€/mese.

  • Personalizzazione delle email

Il builder delle newsletter ti permette di creare contenuti dinamici e personalizzare l'esperienza dei tuoi iscritti. Puoi mostrare contenuti diversi in base alla lista o agli interessi. Peccato che creare sequenze di email richieda più passaggi del necessario.

  • Funzionalità CRM

Se cerchi uno strumento per gestire le tue clienti, il CRM è disponibile solo come add on che va quindi acquistato separatamente, e che si integra con le automazioni.

  • Il prezzo

Qui casca l'asino: i prezzi sono aumentati parecchio e sono state introdotte delle limitazioni. Con il piano Starter ad esempio puoi inviare email solo per 10 volte il numero dei tuoi contatti (esempio: con 1000 contatti hai un limite di 10.000 email al mese) e sei bloccata a 5 liste. Per averne di più devi passare al piano da 49 euro/mese.

Svantaggi

Dopo anni di utilizzo, ecco cosa mi ha fatto cambiare piattaforma:

  • Problemi tecnici e supporto deludente

Gli intoppi sono all'ordine del giorno e il supporto, anche se disponibile via chat (questo era quello che sostenevano, ma non ho mai ricevuto risposta alle mia chat, solo via email) ed email in tutti i piani, spesso non sa (o non vuole) risolverli.

  • Interfaccia poco intuitiva

Mentre altre piattaforme si sono evolute per essere più semplici da usare, ActiveCampaign è rimasta indietro. La curva di apprendimento è ripida e rischi di pagare per funzioni che non userai mai.

  • Form poco attraenti

I moduli di iscrizione alla newsletter sembrano usciti dagli anni '90. A meno che tu non abbia uno sviluppatore, dovrai accontentarti di form basic e poco personalizzabili. E questa cosa non è mai cambiata.

  • Doppio opt-in complicato

Gestire la conferma dell'iscrizione è un'avventura: devi impostarla modulo per modulo, senza poterla attivare a livello di lista o account. Un vero grattacapo che può creare problemi nelle automazioni e per cui io e una mia cliente abbiamo passato ore a discutere con il servizio clienti, per poi risolvere assolutamente niente,


ConvertKit

Aggiungo ConvertKit, anzi, Kit (rinominato così di recente) a dicembre 2024, dopo essermi spostata da Active Campaign a Maggio 2024.

Mi sono spostata da Active Campaign perché purtroppo il loro servizio clienti è andato declinando, il prezzo di è alzato esponenzialmente, e negli ultimi mesi in cui lo utilizzavo gli errori e malfunzionamenti erano all'ordine del giorno.

Kit è una piattaforma che punta tutto sulla semplicità d'uso senza sacrificare le funzionalità essenziali per gestire una newsletter in modo professionale.

E' stata creata pensando specificamente ai creator e alle piccoli imprenditori digitali, e questo si vede in ogni suo aspetto. Ha un'interfaccia pulita e intuitiva che ti permette di concentrarti sulla creazione dei contenuti invece che perderti tra mille menu e opzioni - una cosa che amo moltissimo è che creare una newsletter o un'automazione ti prende letteralmente cinque minuti, a differenza di Active Campaign che invece ha diversi passaggi intermedi.

Vantaggi

  • Le automazioni, visive e non.

Le automazioni sono molto più semplici da costruire rispetto ad ActiveCampaign. Hai una vista chiara e pulita di tutto il percorso, e puoi modificare ogni elemento con pochi click. I modelli predefiniti coprono tutti i casi più comuni (sequenze di benvenuto, promozione prodotti, nurturing) e sono facilmente personalizzabili. Tra l'altro, una cosa comune di Kit è che puoi raggiungere lo stesso risultato (esempio, creare un'automazione) in almeno un paio di modi diversi: puoi ad esempio creare una regola+una sequenza (regola: aggiungi un tag a chi compila il modulo x e aggiungi il contatto alla sequenza Y), oppure puoi creare un'automazione visuale+sequenza (molto più simile ad ActiveCampaign e MailerLite). C'è molta flessibilità di utilizzo, e mi piace molto.

  • Sistema di tag e segmenti intuitivo

ConvertKit gestisce i contatti con i tag invece che liste multiple. Questo approccio rende molto più semplice organizzare gli iscritti ed evita duplicati. Puoi assegnare più tag a un contatto e creare segmenti dinamici che si aggiornano automaticamente.

  • Forms e landing page incluse

A differenza di ActiveCampaign, ConvertKit offre moduli di iscrizione e landing page già pronti all'uso e ben progettati. Sono ben fatti e personalizzabili, a differenze di quelli di ActiveCampaign che sono davvero brutti, se non "pimpati" da uno sviluppatore.

  • Il prezzo

ConvertKit ha una struttura di prezzi più trasparente e prevedibile rispetto ad ActiveCampaign. Tutte le funzioni principali sono disponibili fin dal piano base. Il piano gratuito è un ottimo modo per testare la piattaforma: ti offre un'automazione e una sequenza, tutto il resto illimitato. Se vuoi avere anche automazioni illimitate, si parte dai 9 dollari/mese per 300 contatti.

  • Un supporto clienti veramente top

Ero un po' preoccupata dal fatto che il servizio clienti è disponibile solo via email, ma devo dire che è comunque molto veloce nelle sue risposte e di gran supporto. Hanno sempre risolto velocemente i piccoli problemi che ho avuto nel set up di Kit e ne sono rimasta davvero impressionata.

Svantaggi

  • Meno flessibilità nelle automazioni rispetto ad ActiveCampaign

Se hai bisogno di automazioni molto complesse o condizioni molto specifiche, potresti trovare ConvertKit un po' limitante: le condizioni di Kit sono più semplici e funzionali.

  • Analytics più basilari

I report sono chiari ma meno dettagliati rispetto ad ActiveCampaign. Se hai bisogno di analisi molto approfondite dei comportamenti dei tuoi iscritti, dovrai scegliere il piano CreatorPro da 50 dollari al mese (Idem per ActiveCampaign a seguito del suo aggiornamento a settembre 2024).



Per finire

Se sei arrivata fin qui, ti ringrazio per il tuo tempo: so che in questa guida ti ho dato tantissime informazioni, quindi eccoti uno schemino riassuntivo:


  • Pro di MailerLite:


  1. Facile da usare,
  2. Piano gratuito fino a 1000 contatti molto generoso che comprende tutte le funzionalità essenziali,
  3. Costo molto accessibile anche nei piani a pagamento, inclusa la funzione di vendita e raccolta dei dati per la fattura


  • Contro di MailerLite:
  1. Il servizio clienti è disponibile solo con piani a pagamento,
  2. I modelli di newsletter e landing page sono solo nel piano a pagamento e limitatamente personalizzabili,
  3. Nel piano gratuito non si puo’ personalizzare la schermata di disiscrizione dalla newsletter


  • Pro di ActiveCampaign:
  1. Nella sua versione ActivePowered, il servizio clienti è in italiano,
  2. Flessibilità nelle automazioni, e più complessità nel caso tu ne abbia bisogno,


  • Contro di ActiveCampaign:
  1. Macchinosa e complessa,
  2. Limitata personalizzazione dei moduli di iscrizione alla newsletter,
  3. costi esagerati e limitazioni notevoli dopo l'aggiornamento fatto nell'autunno 2024,
  4. un servizio clienti veramente pessimo.

  • Pro di Kit
  • Semplicità e rapidità d'uso: interfaccia intuitiva che permette di creare newsletter e automazioni in 5 minuti
  • Supporto clienti eccellente: risposte veloci ed efficaci via email, con vero interesse nella risoluzione dei problemi


  • Contro di Kit:
  • Automazioni meno complesse: funzionalità più limitate rispetto ad ActiveCampaign per automazioni molto specifiche
  • Analytics basilari: report meno dettagliati nel piano base (analytics avanzate solo nel piano CreatorPro)


E adesso? Non ti resta altro che scegliere la piattaforma che fa al caso tuo.

Semplice, dirai tu, con tutte le informazioni che mi hai dato mi è venuto un gran mal di testa!

E se invece ti dicessi che ho creato un quiz che ti aiuta a definire il tuo stile di email marketing e ti consiglia anche la piattaforma che fa al caso tuo? Bello eh?

Lo trovi qui: cinque minuti e via, avrai il mio consiglio in tasca.


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