Hai mai creato un gruppo Facebook con tutte le migliori intenzioni, per poi ritrovarti dopo poche settimane immersa in post inutili, notifiche continue e conversazioni fuori tema?
Il problema non sei tu: è il contenitore. I social sono cambiati tanto, negli anni, e oggi i contenuti scorrono così velocemente che creare un gruppo unito che “sopravviva” all’algoritmo è una vera sfida.
È qui che entra in gioco Circle. Una community creata con questa piattaforma non è il solito gruppo Facebook caotico, ma uno spazio ordinato, personalizzabile e focalizzato, dove le persone trovano valore e connessione senza distrazioni.
Psss.. se ti sei persa il mio articolo precedente sulle community private, clicca qui!
Circle è pensato proprio per creare e gestire community online.
Non è un social come gli altri – ed è proprio questo il bello.
Mentre su Instagram o Facebook devi rincorrere l’algoritmo nella speranza che i tuoi contenuti raggiungano chi vuoi, con Circle hai un tuo spazio, senza interferenze.
Una community su Circle non vive di like veloci o messaggi che si perdono nel nulla: è organizzata in sezioni (forum, gruppi, eventi live, chat) dove è facile trovare contenuti utili.
Il confronto è chiaro:
Con Circle, invece, crei un punto di riferimento stabile. Le persone entrano e sanno già dove andare, cosa trovare e come interagire. È uno strumento per chi vuole costruire un vero spazio di valore, non solo un gruppo temporaneo.
Avviare una community richiede tempo e impegno, come qualsiasi progetto importante.
Ma Circle ti offre un ambiente strutturato, gestibile e molto più funzionale rispetto ai social tradizionali o ai gruppi nelle app di messaggistica.
Con Circle puoi dare alla community l’identità visiva del tuo brand: logo, colori, URL. È casa tua, e i membri lo sentono subito.
Mentre altri gruppi diventano ingestibili in fretta, Circle ti permette di mantenere ordine: spazi divisi, conversazioni strutturate, automazioni per semplificare il lavoro (come l’onboarding dei nuovi membri).
Puoi organizzare dirette live da sola o con ospiti, aprire stanze tipo Zoom per chiacchierare, programmare post, video e risorse. E puoi scegliere tu quali notifiche inviare.
Puoi integrare abbonamenti o vendere corsi direttamente sulla piattaforma, senza bisogno di strumenti esterni.
Attenzione però: se usi il sistema di pagamento di Circle, loro trattengono una piccola commissione, oltre a quella di Stripe.
Per capire come una community con Circle può essere usata, vediamo due casi concreti che la utilizzano in modo molto diverso.
La community di Flowerista è un esempio perfetto di come Circle possa diventare un luogo dinamico che lascia spazio all'interazione e al networking.
Gli spazi principali sono aperti, così le persone possono partecipare liberamente alle discussioni. C’è lo spazio “Inizia da qui” per chi entra per la prima volta, “presentati” per conoscersi, “parliamo insieme” per chiacchiere quotidiane, oltre a sezioni per offerte di lavoro e calendario eventi.
Sara Malaguti ha creato uno spazio vivo e ordinato, che permette di creare relazioni autentiche senza il rumore e la velocità tipiche dei social.
We Are Marketers invece sceglie un approccio diverso e orientato alla monetizzazione.
Qui la maggior parte degli spazi è privata, accessibile solo con l’iscrizione PRO.
Cosa si vede da fuori? Un feed aperto e le storie di successo, sufficienti per incuriosire e stuzzicare l'interesse delle persone che visitano questo gruppo.
Infatti il feed è liberamente accessibile, anche senza un account. Provare per credere.
Cliccando sugli spazi riservati (quelli con il lucchetto) trovi invece subito una call to action per abbonarti e sbloccare tutti gli spazi.
Un modello che stimola il desiderio di entrare “dietro le quinte”, con un sistema chiaro che rende la community prevalentemente fonte di entrate, visto che in questo caso, la piattaforma viene usata anche per vendere i corsi di Marketers - oltre all'accesso agli spazi riservati.
Aprire una community è solo il primo passo. Il vero lavoro è mantenerla viva.
Serve una strategia, costanza e un po’ di organizzazione.
Ecco qualche dritta utile:
1. Parti con pochi spazi
Non creare mille sezioni subito. Comincia con qualcosa del genere:
Decidi tu poi se lasciare alcuni spazi solo per i tuoi post (come il tuo account Instagram) o se permettere di pubblicare anche ai membri (come un vero e proprio gruppo Facebook).
2. Automatizza l’onboarding
Usa le automazioni per accogliere i nuovi iscritti con un messaggio o un video di benvenuto.
Puoi anche spostarli tra spazi in automatico o incentivare chi partecipa di più (con la gamification).
3. Crea appuntamenti fissi
Un Q&A mensile, una live o un incontro informale possono bastare. Non serve esagerare: l’importante è creare una routine che tenga viva l’attenzione e faciliti la partecipazione.
Scegli Circle se:
Forse non è la soluzione adatta se:
Creare una community privata ti permette di avere uno spazio ordinato, senza algoritmi né distrazioni continue.
Con Circle puoi:
Gli esempi di Flowerista e We Are Marketers mostrano che Circle si adatta a esigenze diverse: dalla community aperta e gratuita, a quella premium e monetizzata.
Se vuoi aprire la tua community, il primo passo è partire da una buona base tecnica: spazi chiari, automazioni ben fatte e processi semplici.
Ed è proprio qui che posso aiutarti: ti affianco nella parte tecnica, così puoi partire con Circle senza mal di testa.
Vuoi creare la tua community privata? Scrivimi e parliamone.
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